Fai la pipì in aereo: ecco dove finiscono i tuoi bisogni, scommetto che non lo sai (Aeroclubmarinadimassa.it)
Ti sei mai chiesto dove finiscono i rifiuti “prodotti” dall’uomo in aereo, ad esempio quando fai la pipì? Ecco la risposta a questa domanda.
Quando si pensa al volo aereo, vengono in mente turbine, ali e cabine pressurizzate, mentre raramente ci si sofferma su uno degli elementi più complessi e indispensabili di un aereo moderno: il bagno. Eppure, dietro quella porta stretta e rumorosa si nasconde un capitolo sorprendente della storia dell’ingegneria aeronautica. Quando iniziarono a circolare i primi voli militari, un semplice secchio nascosto dietro una tenda rappresentava l’intera infrastruttura sanitaria di bordo.
Chiaramente, non si poteva andare avanti così e del resto l’evoluzione dei voli aerei doveva prevedere non solo una maggiore efficienza da un punto di vista ingegneristico, ma anche sempre maggiori comfort. Così, prima ancora che nascesse la possibilità di rifocillarsi con un caffè o uno snack, si è pensato a trovare il modo di permettere ai passeggeri di fare i propri bisogni in una maniera meno grossolana rispetto alle primissime soluzioni di cui sopra.
Il secchio, diciamolo francamente, non era una soluzione elegante né particolarmente sicura, ma era ciò che la tecnologia del tempo permetteva. Con l’aumento delle tratte e del numero dei passeggeri divenne indispensabile un sistema più igienico, e così comparvero i primi servizi “chimici”, che sono gli antenati dei bagni di campeggi, concerti dal vivo e altre attrattive che prevedono la necessità di bagni temporanei, dove i liquidi reagenti servivano a contenere odori e batteri.
Qualche tempo dopo, avvenne il vero salto in avanti: questo arrivò evidentemente con l’introduzione dei WC con sistema a vuoto, gli stessi che oggi accompagnano ogni nostro viaggio. Questi dispositivi, spesso percepiti come misteriosi o addirittura minacciosi dal loro caratteristico “BOOM” di risucchio, funzionano grazie alla pressione differenziale, un metodo innovativo e che a distanza di anni non è mai stato superato.
Come funzionano dunque i WC degli aerei? Il metodo non è complesso come potrebbe sembrare e sicuramente i nostri bisogni non vengono “dispersi” nell’aria, come immaginerebbe qualcuno. Al contrario, una piccola quantità di acqua e un fluido blu lubrificante consentono ai rifiuti di scivolare rapidamente nei tubi, e una forte aspirazione li convoglia verso un serbatoio sigillato collocato nella fusoliera. Il tutto con un consumo minimo d’acqua e una sorprendente efficienza.
Una volta a terra, entra in scena un veicolo speciale, affettuosamente soprannominato “honey truck”, che aspira e smaltisce il contenuto del serbatoio. “È uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare”, diceva un noto detto, un lavoro assolutamente essenziale per mantenere operativa la logistica aerea. Di tanto in tanto si parla del fenomeno del “blue ice”, il ghiaccio blu che può formarsi se piccole quantità di fluido fuoriescono e congelano all’esterno della fusoliera.