Elicottero Agip caduto: una strage di operai e lavoratori

Il ricordo dell’elicottero Agip caduto a Marina di Ravenna: una strage di operai e lavoratori, che è ancora impossibile da cancellare dalla memoria collettiva.

Un elicottero Puma, al servizio dell’Agip, precipita in mare al largo di Marina di Ravenna, causando la morte di 13 persone, tra tecnici, operai e membri dell’equipaggio: era il 25 novembre 1990 e quella strage di lavoratori è ancora viva nei ricordi dei testimoni. Quel giorno, l’elicottero decolla dallo spiazzo dell’Agip con a bordo personale che deve raggiungere due piattaforme petrolifere offshore: la PcmeC e la CerviaA.

l'elicottero agip qualche giorno prima della tragedia
Elicottero Agip caduto: una strage di operai e lavoratori (Aeroclubmarinadimassa.it)

A bordo di quell’elicottero, si trovavano non solo tecnici Agip, ma anche membri dell’equipaggio della Elitos, la società elicotteristica incaricata dei trasferimenti. Dopo pochi istanti di volo, l’elicottero precipita in mare, a soli 800 metri dall’arenile, in condizioni meteo impegnative. Testimoni riferiscono di aver udito uno scoppio poco prima della caduta, suggerendo possibili problemi meccanici: secondo alcune ricostruzioni, potrebbe essersi verificato un cedimento della turbina.

Chi sono le vittime e che cosa è successo quel giorno

Quello che accade quel giorno è appunto vivo nella memoria e quelle tredici vittime sono persone reali, con le loro famiglie, i progetti e la loro quotidianità. Inoltre, molti di loro erano giovani o comunque persone comuni che lavoravano su piattaforme petrolifere, spesso lontane da casa, svolgendo turni impegnativi. Dieci erano gli operai, a cui si aggiungono il comandante dell’elicottero, il copilota e un tecnico.

giornale dell'epoca con la notizia dell'elicottero precipitato
Chi sono le vittime e che cosa è successo quel giorno (Aeroclubmarinadimassa.it)

Dopo l’incidente, vengono avviate diverse inchieste e in Parlamento si chiede di riferire sul fatto che la Elitos, società dell’elicottero, possa avere carichi di lavoro eccessivi: in interrogazioni parlamentari si sottolinea quindi un possibile aumento delle ore di volo a scapito della sicurezza. A tal proposito, sui giornali di allora, viene riportata la testimonianza di operai che denunciano come “un unico elicottero serviva per decine di piattaforme”, mettendo in luce una pressione operativa notevole.

Il vivo ricordo di un dramma e la perdita di vite umane

Alcune ricostruzioni indicano una possibile esplosione meccanica: la perdita di un componente critico avrebbe causato il distacco del rotore. Comunque stiano le cose e qualunque cosa sia successa, il ricordo è appunto vivo e ogni anno, il 25 novembre, si tiene una cerimonia a Marina di Ravenna. L’Eni e i lavoratori depongono corone al monumento dedicato ai caduti, situato nei pressi della scuola materna “Ottolenghi”.

commemorazione vittime incidente elicottero agip
Il vivo ricordo di un dramma e la perdita di vite umane (Aeroclubmarinadimassa.it)

Qualche anno fa, nel trentesimo anniversario della tragedia, il ricordo ha avuto un momento ancora più significativo per la comunità ravennate, inoltre ancora oggi sono vive le immagini di quel dramma, per via delle riprese che Gian Battista Neri, tecnico Eni appassionato di registrazioni video, aveva fatto qualche giorno prima del grave incidente dell’elicottero. Definirla come una strage di lavoratori, dunque, non è solo retorica, ma un monito per una maggiore salvaguardia e sicurezza.

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