Lutto Milan: era un grande tifoso e amico di Gianni Rivera (Aeroclubmarinadimassa.it)
Un grave lutto ha colpito il mondo del calcio, in particolare il Milan, ma non solo: se ne è andata una vera e propria guida spirituale.
Il mondo del calcio, e in particolare l’universo rossonero del Milan, piange la scomparsa di un grande tifoso, ma soprattutto di una grande personalità, un uomo capace di parlare ai cuori, di comprendere fragilità e speranze, di costruire ponti dove altri vedevano barriere. Parliamo infatti di una figura carismatica, innovatore sociale e storico punto di riferimento spirituale del Milan negli anni Sessanta e Settanta.
Lui era Padre Eligio, nato Angelo Gelmini, fratello del ben più noto mediaticamente don Pierino Gelmini, scomparso all’età di 94 anni, lasciando un’eredità fatta di impegno, umanità e dedizione verso gli ultimi. La sua amicizia con Gianni Rivera, bandiera del Milan e Pallone d’Oro, è rimasta negli anni un simbolo di quel legame speciale che univa il frate al mondo rossonero: Padre Eligio è stato tra i primi nel mondo ecclesiastico a venire allo scoperto rivelando anche una fede calcistica.
In quelli che erano anni in cui il calcio viveva una trasformazione profonda, divenne per molti giocatori un punto fermo, un consigliere silenzioso, un sostegno nei momenti di difficoltà, ma soprattutto un affezionato dello stadio, dove non mancava mai e venne anche ribattezzato Fratel dribbling, unendo ironia e affetto in una definizione che racconta bene il suo modo di vivere la passione sportiva.
La vita di Padre Eligio è stata però soprattutto quella di un instancabile sostenitore e amico degli emarginati, dei fragili, di chi aveva perso la rotta. Nel 1964 fondò a Milano il Telefono amico, una linea di ascolto pionieristica che offriva sostegno psicologico e umano a chiunque ne avesse bisogno e che prendeva spunto direttamente da Save a Life, un modello statunitense ormai storico. Tre anni dopo, nel 1967, fonda la prima comunità per il recupero dei tossicodipendenti: Mondo X.
Da quella intuizione prese forma una rete di strutture che, negli anni, si estese ben oltre Milano, comunità animate da un’idea semplice e profonda: restituire dignità, responsabilità e speranza a chi la società aveva già abbandonato, ma che nello stesso tempo lo mettono anche nell’occhio del ciclone. Sia lui che il fratello, don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro, finiscono anche sotto accusa in alcune inchieste.
Padre Eligio, che proprio grazie alla sua lotta contro la tossicodipendenza trovò l’appoggio di Gianni Rivera, con cui appunto nascerà una grande amicizia, amava definirsi un uomo libero, “non un figlio quieto”, e parlando di sé stesso ha anche detto: “La libertà da ogni cosa e l’amore all’Uomo hanno dato pace al mio cuore e passione alla mia vita”. Nel 1975 diede alle stampe Le Vacche, un saggio che rifletteva la sua visione della società e della rinascita dell’uomo attraverso la semplicità e la responsabilità.